CRISALIDE

Le maschere e l’identificazione dell’io autentico.

Stavo leggendo a mia figlia il racconto del bruco e della farfalla contenuto nel libro “Piano Piano”, quando mi sono vista riflessa in quelle pagine. Faticavo, però, a mettere a fuoco il motivo.

Mi è stato tutto molto più chiaro approfondendo il mito di Persefone.

Quando si decide di abbandonare la vecchia narrativa, immancabilmente ci si trova a fare i conti con ciò che siamo state fino a quel momento. Ricordo molto bene la sensazione di sgretolamento che ho provato per diverso tempo, avvolta in un buio intenso. Dove a tratti mi mancava il respiro.

Non capivo cosa stesse succedendo, ma la sensazione che provavo era chiara: stavo andando a pezzi. Tuttavia, cosa stesse andando in pezzi, di preciso, l’ho compreso soltanto dopo un po’: le maschere. Tutte quelle maschere che avevo indossato per adattarmi ad una realtà che non mi apparteneva, vuoi per validazione esterna, vuoi per amore, vuoi per paura.

Mi sono sempre chiesta perché l’anima incarnata decida di ricoprirsi di maschere, e il motivo - il mio, perlomeno - l’ho incontrato proprio in un libro per bambini.

Quelle maschere che costruiamo con tanta meticolosità, altro non sono che la nostra crisalide. Quel bozzolo protettivo a noi necessario per permetterci di fare esperienza e, soprattutto, accogliere quel processo che ci consente di trasformare il nostro bruco in farfalla.

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IL PESO DEI CONFINI GIÀ TRACCIATI