e se dall’anti-age passassimo al pro-age?

Chi pratica face yoga con me lo sa, non ho mai sposato il face yoga come tecnica anti-age, ma pro-age. Una disciplina che non contrasta, ma che sostiene. E questo perché nel 2024 possiamo anche permetterci di invecchiare dignitosamente, consapevoli della nostra naturale bellezza, ma non solo. L’idea della donna vecchia, sciatta, inguardabile e indesiderabile è frutto di una mente patriarcale che della dipendenza della donna, all’uomo, ha fatto il proprio manifesto. Ne parlò bene la Murgia in un suo intervento, che vado a parafrasare: l’obiettivo a cui doveva aspirare ogni donna era quello di sistemarsi, per poi finire come qualsiasi soprammobile, su di una mensola, ferma, silenziosa, a prendere polvere.
Per molti anni si è visto così nell’anti-age un alleato, uno strumento per contrastare l’idealizzazione della donna che non si cura, che lentamente cade a pezzi. Già, perché dopo aver figliato, questo sembrava essere l’unico destino plausibile. L’idea di mantenerci con un aspetto bello, luminoso, disteso, giovane ha iniziato a prendere il sopravvento. I canoni di bellezza si sono omologati così come il marketing delle case cosmetiche.
Profetica fu Grimilde, che con il suo “specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?” anticipò i tempi moderni.
Ecco, così, che anche il face yoga, disciplina che sostiene sì la naturale bellezza della donna, ma sposando una filosofia un po’ più olistica, o per meglio dire umana, è stato portato in Occidente con lo slogan di liftante naturale.
Hai presente il rumore delle monetine che scendono dalla slot machine dopo aver preso la combinazione vincente? Ecco, per qualcuno è stato proprio così.
L’anti-age fa vendere, non soltanto i prodotti, ma anche i servizi.

Però i tempi cambiano, si evolvono e così la consapevolezza della donna, che da soprammobile ha iniziato finalmente a comprendere il proprio valore. E qui, avviene il cambio di narrativa: dalla rincorsa per fermare il tempo, all’assunzione di responsabilità di sé stesse, fatta di autenticità, audacia, fierezza e femminilità.
Fatta di una bellezza che sa di vita e non di evitamento. Che sostiene e non contrasta.
Ci si ritrova, così, davanti ad uno specchio, ad ammirarsi e ad amarsi, prendendosi finalmente cura di sé.

Ecco perché non ho sposato la filosofia del face yoga come tecnica anti-age, ma pro-age, perché permette di riprendere contatto con sé stesse, agendo non soltanto all’esterno, ma anche all’interno. Sostenendo la donna nella sua naturale bellezza, permettendole di tornare al centro, di sé e della realtà che abita.

Il face yoga non è soltanto una sequenza di esercizi e di massaggi, è una pausa consapevole che possiamo portare nella nostra quotidianità, pochi minuti alla volta. Una routine per il nostro benessere, un atto di amor proprio.

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