ZEITGEIST CONSAPEVOLE
LE 10 TENDENZE CHE PLASMANO IL MONDO SECONDO JWT
Corre l’anno 2014 quando la J. Walter Thompson, tra le più importanti società di comunicazione, elenca le 10 tendenze che subentreranno a trasformare la realtà di tutti i giorni negli anni a venire.
Ebbene, a dieci anni di distanza, possiamo osservare che quanto predetto, effettivamente, si è avverato.
Ma quali sono queste tendenze?
ESPERIENZE COINVOLGENTI: non si parla più soltanto di interattività, ma oggi l’utente preferisce l’immersione nell’esperienza, dove diventa lui stesso protagonista o gli è data la possibilità di osservare in modo diverso quanto gli viene proposto, rinunciando ad essere un semplice acquirente: non vuole più essere considerato l’ultimo anello passivo della catena, vuole di più, vuole partecipare, vuole percepire;
IMPAZIENZA: siamo ormai la società del tutto e subito e purtroppo lo stiamo diventando per qualsiasi aspetto della nostra vita, abbandonando la naturalezza dei ritmi che nutrono la dimensione armoniosa, lenta e presente dell’esistenza umana;
LO SMARTPHONE COME BENE ESSENZIALE: senza accorgercene, lo smartphone è diventato parte integrante del nostro essere, ormai - in alcuni casi - si parla di vera e propria dipendenza dal device. Lo si usa per tutto, lo si tiene sempre con sé, comportando un sovraccarico digitale che interferisce con il nostro benessere psicofisico ed emotivo. Subentra così un nuovo concetto: tecnostress, lo stress prodotto dalla tecnologia. È ufficiale adulti e ragazzi si ritrovano protagonisti di una nuova dimensione dello stress;
DIGITAL DETOX: per contrastare la tendenza sopracitata, sempre più persone sposano veri e propri momenti di disconnessione dagli strumenti elettronici: blocco alle app, scatole chiuse dove riporre il telefono per non cadere nella tentazione di utilizzarlo, giornate offline per riprendere contatto con il proprio essere, ecc.
Facile? No, ma sempre più persone si dicono determinate ad assumere abitudini di benessere e lo stop alla tecnologia rientra tra queste;TELEPATIA TECNOLOGICA: lo sviluppo tecnologico permette di indagare le preferenze di consumo (e non solo, perché rientrano nei parametri di ricerca anche pensieri e comportamenti) degli utenti. E’ ufficiale, dal marketing si passa alla telepatia, dove i brand acquisiscono la capacità di portare alla persona un prodotto su misura, perfetto per quel preciso istante, non c’è più opera di coinvolgimento, la puntualità della pubblicità fa tutto;
LA PRIVACY, UN’ILLUSIONE: subentra il consenso alla privacy, eppure sempre più persone si sentono private del proprio spazio privato. Ma nonostante sia chiaro a tutti che la tecnologia ha compromesso il nostro diritto alla privacy, è anche vero che questa presa di coscienza ha portato sempre più utenti a fare un passo indietro nella condivisione della propria vita, con superficialità;
L’IMMAGINE CHE PREVALE SULLA PAROLA: emoticons, meme, fotografie, immagini, il linguaggio si allontana dalla parola per portarsi nella comunicazione visuale, cambia la proposta di prodotti e servizi, cambiano le abitudini, cambia la comunicazione;
ELOGIO DELL’IMPERFEZIONE: ammetto che sorrido un po’ considerato che Instagram ha da poco comunicato che rimuoverà i vari filtri bellezza, e la tendenza citata parla proprio di questo: basta proporre ideali di perfezione inarrivabili e malsani, la persona torna al centro nella sua umanità: fisica, mentale ed emotiva. Benvenuta imperfezione, sei più vicina alla bellezza della perfezione stessa;
UNA NUOVA TRADIZIONE: complice la tecnologia che ha aperto le porte al mondo (sì, ovviamente anche nell’online c’è del buono e può essercene molto se si maneggia con cura), la persona ha fatto un passo oltre la propria comfort zone, per abbracciare culture, filosofie, religioni, abitudini, completamente diverse rispetto a quelle con cui è cresciuta. La tradizione resta importante, ma viene rivisitata e si fa, così, più affine alla persona, che si sente, finalmente, a casa, ovunque essa sia;
VIVERE CONSAPEVOLMENTE: la mindfulness che entra nella vita di tutti, con semplicità e senza sforzo. Gli alti livelli di stress, i disequilibri legati al sonno, al ciclo mestruale e alla digestione, l’insoddisfazione, il malessere indefinibile e la mancanza di serenità e presenza, portano la persona a desiderare una vita più consapevole, attenta, viva, dove non prevalgono il passato e il futuro, ma ci si porta, con grazia, a vivere il qui e ora. Una sola vacanza all’anno, smette di essere il punto di equilibrio per molti e l’intenzione di vivere ogni giorno per sé, e non per una società che fa della produttività un modello culturale, diviene viva, importante e chiara a sempre più persone. È la narrativa che cambia, è la tendenza che predilige la vita alla sopravvivenza.